«Bisogna aspettare l’esito del referendum». Di fronte all’ultima apertura del premier greco Tsipras, che nella notte ha avanzato una controproposta in direzione delle richieste dei creditori (Commissione Ue, Bce, Fmi), la cancelliera Angela Merkel ha gela l’entusiasmo di chi ha sperato che fosse possibile un accordo prima del voto greco di domenica.
«La Grecia – ha detto Merkel – ha il diritto di fare il suo referendum sulle proposte europee, ma i partner europei hanno egualmente il diritto di rispondere a quello che sarà il suo esito». Sulla stessa linea il suo ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, secondo cui l’ultima lettera di Tsipras, che di fatto accetta l’ultima proposta dei creditori, «non è una base per parlare di misure serie». Juncker però non chiude la porta: «Sono in costante contatto con le autorità di Atene». Più conciliante, invece, il presidente François Hollande, secondo cui «l’accordo deve arrivare ora», lasciando trapelare una certa irritazione per l’irrigidimento delle parti. Secondo il Capo di stato francese, «è nostro dovere fare sì che la Grecia resti nell’eurozona».
La partita è destinata dunque a essere giocata nelle urne, anche se per Tsipras non sarà facile gestire né una vittoria del No, che confermerebbe la sua leadership ma lo porrebbe di fronte al rischio di dover gestire un’uscita della Grecia dall’euro, né un’affermazione del Sì, che potrebbe costringerlo a firmare un accordo fin qui rifiutato o a formare una nuova coalizione governativa.
Alle 17: 30 è prevista inoltre una riunione dell’Eurogruppo, convocata dopo che sempre ieri il governo greco ha presentato richiesta formale di accesso al sostegno del Mes, il fondo salva-stati.
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16.30 – Tsipras: La Grecia ha ricevuto proposte migliori dopo la convocazione del referendum
Il premier greco Alexis Tsipras si sta rivolgendo ai suoi concittadini. Ecco i passaggi salienti del discorso:
- Il referendum è confermato
- Dopo l’annuncio del referendum, sono arrivate proposte migliori, specialmente riguardo alla ristrutturazione del debito
- La vittoria del No non porterà a un conflitto con l’Europa ma a un ritorno ai valori europei
- Lunedì il governo greco sarà al tavolo negoziale, con condizioni migliori per il popolo greco
16:02 – Analisi sui social media greci: il 65% per il No
Secondo una rilevazione condotta da Prognosis Media, società di monitoraggio e analisi dei social media, i greci attivi sui canali social mostrano una netta preferenza per il No al referendum di domenica 5 luglio: il 65% è orientato a seguire le indicazioni del governo Tsipras mentre solo il 34% voterebbe sì agli accordi con i creditori.
15:50 – Il premio Nobel Stiglitz al Time: «I creditori della Grecia hanno responsabilità criminali»
15:00 – Caos agli sportelli
La riapertura delle banche, autorizzata per il solo pagamento delle pensioni, sta registrando scene di confusione e affanno, con decine di anziani in coda per incassare parte dell’assegno mensile.
13:20 – La Commissione valuta la controproposta Tsipras
Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha detto che «la Commissione sta valutando in via preliminare le richieste del governo greco e presenterà le proprie analisi all’Eurogruppo» previsto alle 17:30
12:30 – Sondaggi su referendum
I primi sondaggi condotti sul referendum danno in vantaggio il fronte del No, sostenuto da Tsipras. Tuttavia, con il passare delle ore, e l’accrescersi dei disagi, il vantaggio del No si va riducendo. Seconda una rilevazione della società ProRata, il 54% degli elettori sarebbe orientato al «No», con il fronte del Sì attestato al 33% e un 13% di indecisi. Da notare, che i sondaggi condotti prima della chiusura delle banche davano un 57% di No contro un 30% di Sì, gap che si è ristretto (46% contro 37%) dopo che sono scattate le misure di controllo sui capitali. Si tratta comunque di un orientamento ribaltato rispetto ai sondaggi effettuati fra il 24 e il 26 giugno che però vertevano sulla permanenza/fuoriuscita dall’unione monetaria.
12:00 Accettazione con modifiche dell’ultima proposta dei creditori
In una lettera inviata nella notte, e rivelata dal Financial Times, il premier greco Alexis Tsipras dichiara di accettare le misure contenute nel testo cui si era arrivati venerdì 26 giugno (Proposta istituzioni creditrici alla Grecia) ma chiede alcune modifiche in materia di Iva (mantenimento dello sconto del 30% sulle isole), pensioni (rinvio a ottobre delle riforma), misure fiscali più graduali, mercato del lavoro e liberalizzazioni/competitività.
La lettera del premier greco Tsipras alla Commissione Ue-Bce-Fmi
08:00 – Da oggi la Grecia è ufficialmente “in default” verso Fmi
Poco dopo la mezzanotte, un comunicato del Fondo monetario internazionale ha reso noto che la Grecia non ha pagato la rata dovuto al 30 giugno di 1,5 miliardi: la Repubblica Ellenica è quindi ufficialmente in default (“in arretrato” nel gergo del fondo). È il più grande defaul nella storia del fondo e il primo da parte di un paese ad economia avanzata.