Il governo Tsipras sta valutando l’offerta “last minute” fatta pervenire ieri dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, nel tentativo di raggiungere un accordo prima della mezzanotte di oggi, quando scade la rata da 1,6 miliardi di euro che la Grecia deve restituire al Fondo monetario internazionale. La proposta, secondo il quotidiano greco Ekathimerini che cita fonti governativi, conterrebbe diverse concessioni, fra cui l’impegno a ridiscutere il debito greco a ottobre (dilazioni, interessi più bassi e moratoria degli stessi).
L’accordo in extremis sul piano sbloccherebbe una tranche di aiuti da 7,2 miliardi, fornendo così ad Atene la liquidità per onorare gli impegni col Fondo, ed evitare di finire in una situazione di inadempienza formale. In cambio è stato chiesto che l’impegno a fare campagna per il Sì nel referendum indetto per domenica 5 luglio sull’accettazione del piano dei creditori. Fino a questa mattina Tsipras era però apparso irremovibile e deciso ad andare avanti nella sua campagna per il No al referendum, rinviando al dopo-voto la ripresa dei negoziati. Domenica scorsa, il governo di Atene ha inoltrato una nuova richiesta di proroga degli accordi attuali, per spostare di un mese le scadenze attuali, richiesta che è stata bocciata dall’Eurogruppo di sabato.
«Una vittoria del no potrebbe significare uscita dall’euro», ha ammesso ieri il premier greco nel corso di un’intervista alla tv pubblica Ert, aggiungendo di non essere un uomo per tutte le stagioni. «Se il popolo greco vuole procedere con i piani di austerità in eterno, piani che ci impediranno di risollevare la testa, noi lo rispetteremo ma non saremo noi a darvi attuazione», ha precisato.
Sulle Borse, intanto, permane una situazione di debolezza anche se il clima è più sereno rispetto a ieri. Alle 11.30 Piazza Affari galleggiava poco sotto la parità, mentre gli altri listini fanno peggio con variazioni negative contenute (Londra a -0,78%, Parigi e Francoforte a -0,5% circa).
Dalle pagine del Financial Times, inoltre, è stato lanciato un appello a favore della Grecia che invita i leader europei a non scrivere “una brutta pagine di storia». L’appello è sottoscritto da noti economisti, fra cui Joseph Stiglitz e Thomas Piketty, dall’ex premier italiano Massimo D’Alema, e da molti altri. «Occorre mettere la Grecia in grado di pagare 1,6 miliardi di euro al Fmi», sostengono i firmatari dell’appello, favorevoli anche a «uno swap del debito con titoli della Bce dovuti in luglio e agosto in cambio di bond dal fondo di salvataggio, con scadenze più lunghe e tassi di interesse più bassi, che riflettano gli inferiori oneri finanziari dei creditori».
Scorri per le ultime notizie del giorno
14:00 – Tsipras pronto a volare a Bruxelles
Secondo i media greci, il premier greco Alexis Tsipras sarebbe pronto ad accettare l’ultima offerta fatta dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e sarebbe pronto a volare a Bruxelles. La tv greca Mega ritiene che il sì dipende dalla presenza di un riferimento alla rinegoziazione del debito.
13:30 – Varoufakis: «Non paghiamo rata Fmi» – Portavoce Ue conferma ripresa contatti Tsipras-Juncker
Mentre il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha dichiarato che non pagherà la rata Fmi in scadenza alla mezzanotte di oggi, un portavoce della Commissione Ue conferma che nella notte di ieri ci sono stati nuovi contatti tra Tsipras e Juncker. Secondo la televisione greca, il governo di Atene sta per inviare la sua risposta a Bruxelles.
Il mancato adempimento verso il Fondo non comporta l’automatica dichiarazione di insolvenza (default); l’inadempimento verrebbe classificato come “in arrears”, arretrato, fino al 20 luglio.
12:30 – Una vignetta che riassume bene il sentiment di questi giorni
11:54 – Il Governo greco sta valutando l’offerta last minute della Commissione Ue
Secondo il quotidiano finanziario greco Kathimerini, il governo greco starebbe valutando la proposta “last minute” dei creditori , avanzata ieri dal presidente della Commissione Ue Juncker, e che era stata inizialmente rifiutata dal premier Tsipras. L’offerta conterrebbe un’apertura sulle pensioni, sull’Iva e l’impegno a rinegoziare il debito a ottobre, con eventuale allungamento delle scadenze, una riduzione degli interessi da pagare sui bond detenuti dai creditori europei e una contestuale moratoria degli stessi. Si tratterebbe di un miglioramento in direzione delle richieste greche ma non è chiaro se ci siano delle concessioni aggiuntive rispetto al documento reso noto domenica scorsa dal presidente della Commissione Juncker (Bozza proposta Istituzioni alla Grecia), che fotografava lo stato delle trattative alle 20 di venerdì 26 giugno.
11:30 – Atene, Dopo Syriza stasera in piazza il fronte del Sì al referendum
Dopo la manifestazione di ieri per il No al referendum, che ha visto accorrere migliaia di sostenitori di Syriza, il partito del premier Tsipras, stasera ad Atene scenderanno in piazza Syntagma, davanti al Parlamento, i sostenitori del Sì agli accordi con i creditori internazionali. Lacampagna Menoume Evropi (Restiamo in Europa) è promossa da Nea Demokratia (conservatori), Pasok (socialisti) e dal movimento europeista To Potami.
10:03 – Il ministro dell’Economia Padoan: «Massimo rispetto per il referendum»
«L’Italia lavorerà perché l’Eurogruppo abbia un rapporto positivo con il governo greco qualunque esso sia», ha detto il ministro dell’EconomiaPier Carlo Padoan. «Massimo rispetto per la decisione del popolo e del governo greco, l’aspettiamo».
10.00 – Da domani pensioni pagate in contanti – Tetto prelievi più basso?
Anche se le banche restano chiuse fino al 6 luglio incluso, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha annunciato che da domani circa 1.000 filiali bancarie verranno aperte per consentire di pagare le pensioni a chi non ha carte di debito. I pensionati potranno ritirare fino a 120 euro questa settimana. Circolano tuttavia voci che il tetto di prelievo di contanti stabilito in via generale per tutti gli altri correntisti possa essere abbassato dagli attuali 60 euro a 20 euro al giorno.